Il cardiopalmo: epidemiologia, classificazione e prognosi
Il cardiopalmo può essere definito come una spiacevole sensazione del battito cardiaco che il paziente percepisce come accelerato, irregolare o particolarmente intenso, ed è solitamente associata ad una fastidiosa percezione di colpi e movimenti all’interno del torace.
Dal punto di vista fisiopatologico le vie nervose responsabili della percezione del battito cardiaco non sono ancora del tutto note. Attualmente si ipotizza che tali vie comprendano l’intervento di diverse strutture localizzate sia a livello cardiaco che extracardiaco.
Le palpitazioni costituiscono un sintomo molto frequente nella popolazione generale, ed in particolare nei pazienti con cardiopatia strutturale. Le caratteristiche più comuni permettono di catalogare le palpitazioni nei seguenti gruppi principali: palpitazioni di tipo extrasistolico, palpitazioni di tipo tachicardico, palpitazioni di tipo ansioso e palpitazioni di tipo intenso.
Dal punto di vista eziologico le palpitazioni vengono suddivise nei seguenti gruppi: palpitazioni da cause aritmiche, palpitazioni da cause cardiache strutturali, palpitazioni da cause psichiatriche, palpitazioni da cause sistemiche, palpitazioni da uso di farmaci e sostanze illecite.
La corretta definizione dell’eziologia delle palpitazioni e l’identificazione di eventuali cardiopatie sottostanti sono essenziali per individuare quel sottogruppo di pazienti in cui le palpitazioni possono essere dovute ad aritmie severe a prognosi potenzialmente infausta, al fine di implementare le corrette strategie terapeutiche.