Le reti dell'emergenza in Cardiologia: l'esperienza lombarda
Scopo. Ridurre il tempo al trattamento dei pazienti con infarto miocardico acuto associato a sopraslivellamento del tratto ST (IMASTE) mediante l’organizzazione di una rete interospedaliera.
Materiali e metodi. Il progetto della Direzione Generale Sanità dell’Assessorato della Regione Lombardia, per creare una rete regionale per l’emergenza cardiologica, ha individuato quattro aree di intervento principali: azione istituzionale prioritaria, azioni per la gestione dell’IMASTE, azioni prioritarie per l'arresto cardiocircolatorio e la defibrillazione precoce, azioni per ridurre il ritardo decisionale ed organizzativo. Dal 2001 opera su Milano il Gruppo per l’Emergenza Cardiologica Preospedaliera che raggruppa le 23 Unità Operative di Cardiologia, la Centrale Operativa 118 e la Regione Lombardia. Per monitorare l’attività della rete si è ripetuta una rilevazione periodica dei tempi e degli outcome attraverso una indagine periodica mensile ripetuta 2 volte ogni anno. I tempi raccolti sono stati stratificati per modalità di accesso al Pronto Soccorso.
Risultati. I tempi globali sono stati: tempo di insorgenza del sintomo 116 min (range interquartile [IQR] 189), tempo di esecuzione del primo ECG 7 min (IQR 12), tempo “door-to-balloon” 77 min (IQR 81.7). I test evidenziano una differenza significativa nei tempi a seconda della modalità di accesso con un beneficio evidente per i pazienti giunti con ECG teletrasmesso dal mezzo di soccorso avanzato. Globalmente con il susseguirsi delle indagini, i tempi sono migliorati in tutte le categorie con un incremento del numero di pazienti che hanno ricevuto un ECG precocemente in Pronto Soccorso.
Conclusioni. I dati dimostrano come in una realtà urbana complessa l’organizzazione di una rete ospedaliera e l’intervento dei mezzi di soccorso avanzato con teletrasmissione dell’ECG siano efficaci nel ridurre il tempo al trattamento, nel risolvere i casi più gravi di aritmie minacciose e nel preallertamento di unità coronariche ed emodinamiche in caso di IMASTE. I risultati di questa prima esperienza hanno stimolato il potenziamento della dotazione tecnologica dei mezzi con l’estensione dell’ECG anche ai mezzi di soccorso di base e riaffermato la necessità di creare una rete regionale per l’emergenza cardiologica sotto il coordinamento dell’Assessorato e delle Società Scientifiche coinvolte.