E' possibile riconoscere all'elettrocardiogramma l'ipertrofia ventricolare sinistra in presenza di disturbi di conduzione intraventricolare?
Nonostante numerosi studi abbiano dimostrato il contrario, è ancora diffusa l’idea che la diagnosi elettrocardiografica di ipertrofia ventricolare sinistra (IVS) sia quasi impossibile in presenza di blocco di branca o fascicolare. Tuttavia, numerosi criteri consentono di riconoscere l’IVS, in pazienti con disturbi di conduzione intraventricolare, con sensibilità e specificità non minore rispetto a quella dei segni impiegati nei soggetti con conduzione intraventricolare normale.
Nel blocco di branca sinistra possono essere utilizzati tre ordini di criteri: aumento del voltaggio del QRS, alterazioni dell’onda P indicative di ingrandimento atriale sinistro, aumento di durata del QRS. Fra i criteri di voltaggio, è possibile utilizzare l’indice di Sokolow, la R in aVL >/=11 mm, l’ÂQRS deviato a sinistra a -40° o più, la SV2 >30 mm + SV3 >25 mm.
Nel blocco fascicolare anteriore la diagnosi si esegue quando la somma del voltaggio della S in III derivazione più “R+S massimo” (cioè la somma delle onde R ed S nella derivazione precordiale dove tale parametro è maggiore) è >/=30 mm. Altri criteri utili sono la somma di SV1 + (R+S) in V5/V6 >/=25 mm, e le alterazioni secondarie di ST-T nelle precordiali sinistre. Nel blocco di branca destra suggeriscono IVS l’ingrandimento atriale sinistro, le alterazioni secondarie della ripolarizzazione nelle derivazioni sinistre, e la somma SIII + (R+S massimo) >/=35 mm.