L'impianto di pacemaker nel bambino: una terapia o un meccanismo patogenetico per la disfunzione ventricolare?
Il pacing apicale destro di per sé determina l’attivazione asincrona dei due ventricoli, con una riduzione della funzione ventricolare sinistra, e dimostrati cambiamenti istopatologici del muscolo cardiaco. Per tale motivo l’impianto di un pacemaker in un bambino è da discutere attentamente. Nel blocco atrioventricolare congenito isolato la stimolazione cardiaca rappresenta oggi un trattamento di primo impiego. Tuttavia, recentemente, è stato dimostrato come in un sottogruppo di pazienti con blocco atrioventricolare completo congenito isolato si sviluppi una cardiomiopatia dilatativa in seguito all’impianto. I pazienti con cardiopatie congenite dopo correzione chirurgica rappresentano una popolazione unica e in espansione. Alcuni richiederanno uno stimolatore cardiaco o un defibrillatore impiantabile, e le tecniche di impianto dovranno essere spesso codificate di caso in caso, in vista della stravolta anatomia. L’impianto in un bimbo piccolo di un pacemaker mostra spesso numerose complicanze procedurali, direttamente relazionabili al numero di cateteri impiantati. Ancora oggi pertanto i dati relativi alla terapia cardiaca di resincronizzazione nei pazienti pediatrici sono limitati. Alcuni autori hanno valutato la possibilità di migliorare la funzione ventricolare sinistra impiantando l’elettrodo a livello del setto interventricolare basale. In questa rassegna abbiamo analizzato molti di questi problemi.