La trombocitopenia da eparina: implicazioni per il cardiologo
La trombocitopenia da eparina (HIT) è una complicanza tra le più temibili della terapia eparinica; nonostante non sia molto frequente è tuttavia gravata da un’elevata morbilità e mortalità. È caratterizzata da trombocitopenia che può essere associata, paradossalmente, a trombosi venosa o arteriosa. In seguito alla somministrazione di eparina taluni pazienti sviluppano anticorpi diretti contro il complesso fattore piastrinico 4/eparina. Il neo complesso fattore piastrinico 4/eparina/IgG si lega alla superficie delle piastrine e le attiva. Si scatenano così una reazione infiammatoria ed il rilascio di sostanze che promuovono la generazione di trombina e scatenano il fenomeno trombotico. La HIT si può manifestare con quadri clinici diversi. La trombosi del settore venoso è molto più frequente rispetto a quella del settore arterioso, tuttavia sono stati descritti casi di infarto miocardico acuto e di trombosi periferica così grave da determinare l’amputazione dell’arto colpito. La trombocitopenia è il primo segno di HIT e di solito compare dopo 4-5 giorni di somministrazione di eparina. Qualora vi sia il sospetto di HIT la diagnosi deve essere confermata con la ricerca degli anticorpi. Nel sospetto diagnostico è necessario sospendere la somministrazione di ogni forma di eparina ed iniziare una terapia antitrombotica alternativa. I farmaci indicati sono gli inibitori della trombina ed è riconosciuta l’efficacia della lepirudina e dell’argatroban.