Obesità e disfunzione endoteliale
L’endotelio modula la funzione e la struttura vascolare. In condizioni fisiologiche l’ossido nitrico prodotto dall’endotelio, oltre ad un’azione vasodilatante, svolge numerose altre funzioni di protezione della parete arteriosa dallo sviluppo dell’aterosclerosi e della trombosi. I tradizionali fattori di rischio cardiovascolare sono caratterizzati da disfunzione endoteliale causata dalla produzione di stress ossidativo che distrugge l’ossido nitrico riducendone la biodisponibilità.
L’obesità addominale si associa a disfunzione endoteliale, attraverso meccanismi indiretti, come l’insulino-resistenza e l’associazione con fattori di rischio (diabete mellito, ipertensione arteriosa e dislipidemia), e diretti, producendo adipochine e citochine pro-infiammatorie che inducono stress ossidativo e riducono la biodisponibilità di ossido nitrico.
La ridotta vasodilatazione endotelio-dipendente predice gli eventi cardiovascolari in pazienti ad elevato rischio cardiovascolare, rappresentando un potenziale parametro clinico per la stratificazione del rischio e un marker dell’efficacia della terapia dei fattori di rischio.
La riduzione del peso corporeo e la modificazione dello stile di vita migliorano la funzione endoteliale nei pazienti obesi, un effetto legato al miglioramento del profilo glicemico, ma anche per una riduzione dei marker infiammatori e delle adipochine plasmatiche. Attualmente non sono ancora disponibili studi che abbiano associato il miglioramento della funzione endoteliale nei pazienti obesi sottoposti a perdita di peso ad una miglior prognosi cardiovascolare.