Vantaggi di un approccio multidimensionale personalizzato al paziente anziano sottoposto a chirurgia cardiaca: risultati a breve e lungo termine su 193 pazienti
Razionale. L’anziano ospedalizzato e sottoposto ad intervento cardiochirurgico è spesso soggetto a declino funzionale. Un cambiamento nel modo di erogare l’assistenza durante il ricovero può aiutare il paziente anziano nel mantenimento dell’integrità funzionale. Scopo dello studio è stato di valutare caratteristiche e risultati di un approccio interdisciplinare multidimensionale di tipo geriatrico rivolto a pazienti ultraottantenni sottoposti ad intervento cardiochirurgico.
Materiali e metodi. Tra il 1998 ed il 2004, 193 pazienti cardiochirurgici ottuagenari hanno ricevuto un trattamento ospedaliero di tipo individualizzato e multidimensionale composto da: ambiente specificatamente concepito, sistema di cura incentrato sul paziente, piano di dimissione personalizzato, approccio interdisciplinare.
Risultati. Il follow-up medio è stato di 26.4 mesi, completo al 100%. Per quanto concerne la mortalità ospedaliera, l’incidenza di complicanze maggiori e la degenza > 14 giorni sono state: rivascolarizzazione miocardica (CABG) 4 (4.4%), 3 (3.3%), 6 (6.4%); sostituzione valvolare aortica (SVA) 1 (2.5%), 3 (7.5%), 2 (5%); SVA + CABG 1 (2.9%), 2 (5.8%), 4 (11.7%); sostituzione valvolare mitralica (SVM) + CABG 2 (18.1%), 2 (18.1%), 3 (27.2%); SVM 0 (0%), 0 (0%), 1 (12.5%). Fattori predittivi di mortalità ospedaliera sono stati: classe NYHA, procedure d’emergenza, tempi prolungati di circolazione extracorporea e clampaggio aortico, procedure combinate di CABG e SVM. La sopravvivenza globale a 6 anni è stata dell’89.7%. Sono risultate associate alla mortalità a lungo termine: procedure d’emergenza e procedure combinate di CABG e SVM. Il 95.7% dei pazienti al momento del follow-up era autonomo, il 64% effettuava moderata attività fisica, il 70% dichiarava buone qualità di vita e relazioni sociali; la terapia farmacologica era ridotta nel 29.3% dei casi.
Conclusioni. Un approccio individualizzato e multidimensionale al paziente ultraottantenne sottoposto a chirurgia cardiaca sembra assicurare eccellenti risultati clinici e vantaggi sulla qualità di vita, anche a distanza dall’intervento chirurgico.