L'inibizione dell'aldosterone nell'ipertensione arteriosa
Il rinnovato interesse per il ruolo terapeutico degli antagonisti dell’aldosterone nell’ipertensione arteriosa essenziale trae origine dalla recente scoperta di meccanismi d’azione “non tradizionali” dell’aldosterone, in particolare dalla dimostrazione che l’aldosterone è prodotto in sedi extrasurrenaliche ed ha azione profibrotica e proinfiammatoria. L’articolo prende dapprima in esame gli studi sperimentali su modelli animali, che hanno messo in evidenza il ruolo dell’aldosterone nel rimodellamento cardiovascolare e gli effetti del blocco dell’aldosterone sui danni d’organo nell’ipertensione. Sono quindi presentati recenti studi clinici che confermano anche nell’uomo gli effetti dell’aldosterone in particolare sullo sviluppo dell’ipertrofia miocardica e della fibrosi cardiovascolare. Infine vengono discussi i risultati di alcuni studi in pazienti con ipertensione arteriosa essenziale, studi che hanno valutato l’efficacia degli antagonisti dell’aldosterone sia nel ridurre i valori pressori, sia soprattutto, nella protezione contro il danno d’organo.