Tollerabilità ed efficacia dell'inibizione aldosteronica con canrenone nello scompenso cardiaco: l'esperienza nel mondo reale di un ambulatorio dedicato
Razionale. Allo scopo di verificare la tollerabilità, sicurezza ed efficacia della terapia antialdosteronica in pazienti con scompenso cardiaco, abbiamo studiato retrospettivamente la popolazione afferente al nostro Ambulatorio Scompenso da giugno 1995 a settembre 2003.
Materiali e metodi. Centocinquantasette pazienti consecutivi (età media 64 ± 11.6 anni) in classe NYHA I-IV, in terapia con ACE-inibitori e/o antagonisti recettoriali dell’angiotensina II e betabloccanti, trattati con canrenone se in classe NYHA I-IV con precedente episodio di scompenso, non trattati se presentavano disfunzione ventricolare sinistra asintomatica o creatininemia basale >/=2.5 mg/dl, iperkaliemia >/=5.2 mEq/l, scarsa compliance. Il follow-up era di 38.7 ± 21.2 mesi. Tutti i pazienti sono stati suddivisi in due gruppi di trattamento (gruppo 1: 124 pazienti, 79%, trattati con antialdosteronico; gruppo 2: 33 pazienti, 21%, non trattati con antialdosteronico) e in due ulteriori gruppi in base alla presenza o meno di eziologia ischemica (gruppo A: 71 pazienti, 45.2%, e gruppo B: 86 pazienti, 54.8%, rispettivamente). Sono stati monitorati creatininema, potassiemia, frazione di eiezione ventricolare sinistra, classe NYHA, effetti collaterali, mortalità.
Risultati. La dose di media di canrenone è stata di 37 ± 19.9 mg/die. La creatininemia non ha mostrato variazioni significative. La potassiemia è incrementata lievemente nel gruppo 1 vs gruppo 2 (p < 0.01) e nel gruppo A vs gruppo B (p < 0.01). Il trattamento è stato interrotto solo in 12 pazienti (8.1%) di cui 8 (6.5%) per iperpotassiemia, 2 (1.6%) per ginecomastia, 1 (0.8%) per orticaria e 1 (0.8%) per nausea. La frazione di eiezione ventricolare sinistra è aumentata in tutti i casi (p < 0.001) salvo nel sottogruppo B/gruppo 2 (p = NS). La classe NYHA è migliorata significativamente nel gruppo 1 (p < 0.01). La mortalità totale è stata di 17 decessi (10.8%), di cui 13 nel gruppo 1 (10.5%) e 4 nel gruppo 2 (12.1%). Tra questi, 12 (7.6%) per morte cardiovascolare, di cui 8 nel gruppo 1 (6.5%) e 4 nel gruppo 2 (12.1%), e in particolare per morte improvvisa 3 (2.4%) nel gruppo 1 e 2 (6%) nel gruppo 2.
Conclusioni. Lo studio evidenzia la tollerabilità, la sicurezza, l’efficacia e la scarsità di effetti collaterali della terapia con canrenone in associazione ad ACEinibitori, antagonisti recettoriali dell’angiotensina II e betabloccanti nei pazienti con scompenso cardiaco cronico nel mondo reale, quando effettuata con periodici controlli clinici e di laboratorio e titolata gradualmente fino alle dosi massime tollerate.