Mobilizzazione di cellule staminali dopo bypass aortocoronarico
Razionale. Recentemente, il ruolo delle cellule staminali come potenziale mezzo terapeutico per il trattamento della cardiopatia ischemica è stato valutato in diversi studi sperimentali e clinici. Sebbene i dati clinici preliminari appaiano promettenti, il preciso ruolo fisiopatologico della mobilizzazione della cellula staminale durante ischemia miocardica acuta rimane da chiarire. Lo scopo del presente studio è stato quello di valutare i fattori correlati alla mobilizzazione di cellule staminali dopo bypass coronarico impiegato come modello clinico di ischemia miocardica controllata.
Materiali e metodi. Sono stati valutati in questo studio 18 pazienti (16 uomini, 2 donne, età media 66 ± 8 anni) affetti da malattia coronarica ostruttiva trivasale e sottoposti a bypass aortocoronarico; il gruppo di controllo, sovrapponibile per età e sesso, era costituito da 24 soggetti in buone condizioni di salute. Al ricovero, 10 pazienti presentavano angina stabile, 8 angina instabile. Storia clinica ed evidenza strumentale di pregresso infarto miocardico erano presenti in 11 pazienti. Il prelievo di sangue intero veniva effettuato in tutti i pazienti al momento del ricovero e a 6, 24, 48 e 72 ore dopo bypass aortocoronarico. Sono stati misurati la durata della circolazione extracorporea e del clampaggio aortico, come anche i valori di rilascio enzimatico di creatinchinasi (CK) totale, CK-MB, troponina I e della proteina C reattiva. La conta delle cellule staminali CD34+ è stata effettuata mediante citofluorimetria a flusso.
Risultati. Nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica la concentrazione delle cellule CD34+ era maggiore rispetto al controllo (0.202 ± 0.30 vs 0.068 ± 0.059%, p = 0.03). Tuttavia, nei pazienti con angina stabile ed instabile i valori di concentrazione di cellule CD34+ erano simili (0.171 ± 0.33 vs 0.241 ± 0.275%, p = 0.63), come pure in quelli senza o con pregresso infarto miocardico (0.134 ± 0.19 vs 0.245 ± 0.352%, p = 0.4). L’intervento di bypass aortocoronarico non era correlato ad un aumento di concentrazione di CD34+ peraltro simile nei pazienti con angina stabile ed instabile. Infine, non vi era correlazione significativa tra concentrazione nel sangue periferico di CD34+ e durata di circolazione extracorporea e clampaggio aortico, picco di rilascio di CK totale, CK-MB, troponina I e proteina C reattiva.
Conclusioni. La concentrazione periferica di cellule staminali CD34+ è più elevata nei pazienti con cardiopatia ischemica rispetto ai controlli, mentre è simile nei pazienti che presentano angina stabile ed instabile. La mobilizzazione periferica di cellule CD34+ non è correlata con durata e gravità dell’insulto ischemico indotto dall’arresto cardiaco durante chirurgia coronarica. Questi dati preliminari suggeriscono che la mobilizzazione delle cellule CD34+ potrebbe essere modulata più da fattori di natura tonica (burden aterosclerotico) che fasica (ischemia miocardica acuta).