La carta del rischio cardiovascolare globale
Razionale. Per identificare gli individui che hanno un’elevata probabilità di essere colpiti da malattia cardiovascolare si utilizzano le carte del rischio costruite attraverso funzioni di rischio derivate da studi longitudinali. A tale scopo è stata identificata la funzione e costruita la carta del rischio cardiovascolare globale del Progetto CUORE, utilizzando dati italiani derivati da diversi studi longitudinali iniziati fra la metà degli anni ’80 e ’90, i cui fattori di rischio erano stati raccolti in modo standardizzato.
Materiali e metodi. Per la costruzione della carta sono stati utilizzati i seguenti fattori di rischio: età (decenni, 40-49, 50-59, 60-69 anni), sesso (uomini e donne), pressione arteriosa sistolica (=129, 130-149, 150- 169, >/=170 mmHg), colesterolemia (=173, 174-212, 213-251, 252-290, >/=291 mg/dl), abitudine al fumo di sigarette (sì, no) e presenza di diabete (sì, no); come endpoint è stato considerato il primo evento coronarico o cerebrovascolare verificatosi in persone di età 40-69 anni esenti da precedente evento cardiovascolare; la sopravvivenza è stata valutata fino al dicembre 1998.
Risultati. Su 18 028 persone di età 40-69 anni sono stati identificati e validati 647 primi eventi cardiovascolari maggiori, di cui 449 coronarici e 198 cerebrovascolari. Le carte sono suddivise per uomini e donne e rispettivamente per diabetici e non diabetici; i diversi colori rappresentano il livello percentuale di rischio e vanno dal verde chiaro (< 5% in 10 anni per gli uomini, < 1% in 5 anni per le donne), verde scuro (tra 5 e 10% negli uomini, tra 1 e 3% nelle donne), giallo (tra 10 e 15% negli uomini, tra 3 e 5% nelle donne), arancio (tra 15 e 20% negli uomini, tra 5 e 7% nelle donne), rosso (tra 20 e 30% negli uomini, tra 7 e 10% nelle donne), viola (> 30% negli uomini, > 10% nelle donne).
Conclusioni. La carta del rischio costruita con la funzione derivata da studi longitudinali raccolti attraverso il Progetto CUORE è costruita con fattori di rischio raccolti in tempi relativamente recenti, su uomini e donne, arruolati in coorti di numerosità elevata distribuite a Nord, Centro e Sud d’Italia, seguite con followup mediano di 10 anni per gli uomini e 5 anni per le donne, per eventi cardiovascolari maggiori, fatali e non fatali. Tale strumento è facilmente applicabile dai medici di medicina generale e dagli specialisti per un rapido e obiettivo inquadramento del rischio cardiovascolare globale.