Effetto di due vini rossi siciliani su alcuni fattori di rischio cardiovascolare
Razionale. Scopo dello studio è stato valutare se i vini rossi siciliani possano svolgere un ruolo protettivo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Materiali e metodi. Sono stati arruolati 48 soggetti sani, di entrambi i sessi, di età compresa tra 35 e 65 anni, non bevitori o bevitori occasionali di modeste quantità di vino rosso. I soggetti arruolati sono stati suddivisi in due gruppi (gruppo A e gruppo B), destinati a ricevere con un disegno in crossover, 250 ml/die suddiviso nei due pasti principali di due tipi di vino rosso siciliani (Nero d’Avola e Etna Torrepalino rispettivamente). In tutti i soggetti arruolati sono stati determinati ai tempi -15 giorni, 0, +4 e +8 settimane i seguenti parametri: glicemia (metodo enzimatico: glucosio-ossidasi, Boehringer Mannheim, Milano, Italia), colesterolemia (metodo enzimatico: colesterolo-ossidasi, Boehringer Mannheim), trigliceridi (metodo enzimatico: glicerolo-fosfato-ossidasi, Boehringer Mannheim), colesterolo HDL (dopo precipitazione con destransolfato e MgCl2), colesterolo LDL (calcolato con la formula di Friedewald), rapporto LDL/HDL, apolipoproteine A1 e B (piastre di immunodiffusione radiale, Behring, Scoppito, Italia), lipoproteina( a) (ELISA, Technoclone, Vienna, Austria), proteina C reattiva (high-sensitivity, immunonefelometria, Dade Behring, Marburg, Germania), D-dimero (Turbiquant, Dade Behring), fattore VII (coagulativo, Dade Behring), inibitore dell’attivatore del plasminogeno (ELISA), attivatore tissutale del plasminogeno (ELISA), fibrinogeno (coagulativo), anticorpi anti-LDL ossidate (ELISA), potere antiossidante plasmatico totale (metodo FRAP).
Risultati. Sia nel gruppo A che nel gruppo B l’aggiunta alla dieta del vino determina un aumento statisticamente significativo dei livelli di HDL (p < 0.01) e una riduzione del rapporto LDL/HDL (p < 0.05), mentre solo nel gruppo A si evidenzia un aumento statisticamente significativo (p < 0.05) dell’apolipoproteina A1. Sia nel gruppo A che nel gruppo B l’aggiunta alla dieta del vino determina una riduzione significativa dei livelli di fibrinogeno (p < 0.01 e p < 0.005 rispettivamente), fattore VII (p < 0.01 e p < 0.05 rispettivamente), proteina C reattiva (p < 0.005 e p < 0.05 rispettivamente) e degli anticorpi anti-LDL ossidate (p < 0.05) e un aumento significativo dei livelli di attivatore tissutale del plasminogeno (p < 0.005), inibitore dell’attivatore del plasminogeno (p < 0.005) e del potere antiossidante plasmatico totale (p < 0.005).
Conclusioni. I nostri risultati mostrano un effetto positivo di entrambi i vini rossi presi in considerazione su numerosi fattori di rischio cardiovascolare, suggerendo che l’uso moderato di vino rosso deve essere incoraggiato nella popolazione adulta come parte integrante della dieta mediterranea.