Il trattamento endovascolare "off-pump" degli aneurismi dell'arco aortico
Razionale. Il trattamento tradizionale degli aneurismi dell’arco aortico richiede il bypass cardiopolmonare e l’arresto cardiocircolatorio ipotermico. Il trattamento endovascolare è un’alternativa attraente e meno invasiva che può cambiare il nostro approccio terapeutico. Scopo dello studio è stato valutare l’efficacia e sicurezza del trattamento endovascolare degli aneurismi dell’arco aortico.
Materiali e metodi. Negli ultimi 5 anni, 21 pazienti affetti da patologia dell’arco aortico sono stati sottoposti a trattamento endovascolare “off-pump” (18 maschi, 3 femmine, età media 71.4 ± 7.2 anni). Sono state utilizzate 26 endoprotesi (5 Gore Excluder TAG, 3 Endomed Endofit, 6 Medtronic Talent, 12 Cook Zenith TX1) con una media di 1.2 protesi/paziente. Per l’ancoraggio prossimale dell’endoprotesi è stato necessario in 11 casi il “debranching” e rivascolarizzazione dell’arco aortico e dei vasi epiaortici. In 10 casi l’arteria succlavia sinistra è stata intenzionalmente coperta senza rivascolarizzazione. Il follow-up è stato condotto mediante esame obiettivo, radiografia del torace e tomografia computerizzata alla dimissione e successivamente con intervallo di 6 mesi.
Risultati. Il successo tecnico è stato ottenuto nell’81% dei casi (17/21). Si è registrato un decesso intraospedaliero (4.7%) secondario a migrazione dell’endoprotesi. Si sono osservati 2 casi di endoleak di I tipo (9.5%). Un paziente è stato sottoposto a conversione chirurgica 2 settimane dopo la procedura per collasso dell’endoprotesi successiva a rottura di tre stent. Non si sono registrate complicanze legate alla copertura dell’arteria succlavia sinistra senza rivascolarizzazione. Durante un follow-up medio di 18.7 ± 12.8 mesi, non sono stati osservati decessi o morbilità, compresi nuovi endoleak, migrazione dell’endoprotesi o trombosi dei bypass ai tronchi sovraortici.
Conclusioni. Il trattamento endovascolare della patologia dell’arco aortico è attuabile nei pazienti anziani. L’accurato posizionamento dell’endoprotesi a livello dell’arco e l’esclusione dell’aneurisma con i device disponibili in commercio, è reso, tuttavia complicato dal coinvolgimento dei tronchi sovraortici, dalla curvatura dell’arco aortico, dall’elevato flusso ematico e i movimenti dell’aorta dovuti al battito cardiaco.