Cardiopatia ischemica e qualità di vita nel paziente anziano
Il progressivo invecchiamento della popolazione generale si associa ad un parallelo incremento delle patologie cardiovascolari che rappresentano, ancora oggi, la principale causa di morte e morbilità nella popolazione anziana. La valutazione della qualità di vita rappresenta nel paziente anziano, affetto da cardiopatia ischemica, uno degli obiettivi principali dell’intervento clinico.
L’approccio clinico al paziente anziano con cardiopatia deve tenere conto non solo delle condizioni cliniche generali del paziente, della presenza di comorbidità, che possono sia aggravare la malattia ischemica che interferire con il trattamento medico o interventistico, ma anche dell’effetto della scelta terapeutica sulla qualità di vita residua. L’intervento di rivascolarizzazione miocardica deve essere riservato nel paziente anziano solo a quei pazienti con angina refrattaria alla terapia medica massimale ed in quelli in cui l’angina compromette la qualità di vita. La terapia medica antianginosa ed antischemica consiste nella somministrazione di farmaci ad azione emodinamica che nel paziente anziano possono associarsi ad un’elevata incidenza di effetti collaterali, dipendenti non solo dall’azione emodinamica ma anche dall’alterata farmacocinetica riscontrabile in questi pazienti.
L’aggiunta alla terapia medica di un farmaco ad azione metabolica, quale la trimetazidina, costituisce un valido supporto nel trattamento del paziente anziano con patologia coronarica sia per il miglioramento della performance globale che per il suo effetto benefico sulla qualità di vita.