Prevalenza di anomalie del setto interatriale e loro associazione con recenti episodi di stroke/attacco ischemico transitorio: valutazione ecocardiografica in 18631 pazienti
Razionale. L’ischemia cerebrale è tra le principali cause di mortalità e morbilità nei paesi industrializzati. Nel 40% dei casi la causa dell’ischemia non è identificabile (stroke/attacco ischemico transitorio-TIA criptogenetico) e questo avviene prevalentemente nei giovani, nei quali sono state peraltro più di frequente segnalate alterazioni del setto interatriale, come l’aneurisma (ASIA) e il forame ovale pervio (FOP). La prevalenza di tali alterazioni è variabile a seconda della metodica di rilevazione impiegata (ecocardiogramma transtoracico- ETT o transesofageo-ETE) e delle caratteristiche della popolazione esaminata (pazienti non selezionati, pazienti con recente stroke/TIA).
Materiali e metodi. Abbiamo valutato retrospettivamente la prevalenza di ASIA in 16 836 pazienti sottoposti, dal 1° gennaio 1994 al 30 giugno 2002, ad ETT e, nello stesso periodo, la prevalenza di ASIA, FOP e loro associazione in 1795 pazienti sottoposti ad ETE. I pazienti sottoposti ad ETE sono stati successivamente suddivisi in due gruppi: gruppo A, 430 pazienti esaminati per recente episodio di stroke/TIA o embolizzazione sistemica di sospetta natura cardioembolica; gruppo B, 1365 pazienti con altre indicazioni all’esame (gruppo di controllo).
Risultati. Un ASIA è stato identificato cumulativamente nell’1.6% della casistica esaminata; 0.7% dei pazienti sottoposti ad ETT e 10.2% di quelli sottoposti ad ETE. Un ASIA è stato rilevato nel 28% di pazienti del gruppo A e nel 4.7% del gruppo B (p < 0.001). Un FOP è stato rilevato cumulativamente nel 9.9% dei pazienti sottoposti ad ETE ed in particolare nel 24% di pazienti del gruppo A e nel 5.3% del gruppo B (p < 0.001). In un sottogruppo di 65 pazienti di età < 60 anni (età media 45 ± 8 anni) con stroke/TIA criptogenetico l’ETE ha evidenziato, come unica alterazione, la presenza di ASIA, FOP e loro associazione con una frequenza rispettivamente del 20, 15 e 34%.
Conclusioni. I nostri dati, pur con i limiti di uno studio retrospettivo, evidenziano, in un’ampia popolazione del nostro paese, valori di prevalenza di ASIA e FOP non trascurabili. L’associazione di tali alterazioni in pazienti con episodi di stroke/TIA, ed in particolare l’associazione con stroke/TIA criptogenetico, indica la necessità di approfondire lo studio di queste alterazioni ed in particolare di: 1) standardizzare la definizione di ASIA; 2) caratterizzare i meccanismi eziopatogenetici responsabili dei possibili eventi embolici; 3) identificare il trattamento da instaurare.