La valutazione non invasiva della riserva di flusso coronarico mediante ecocardiografia transtoracica: fisiopatologia, metodologia e valenza clinica
La stima della riserva di flusso coronarico mediante ecocardiografia Doppler transtoracica, misurata come rapporto tra velocità di flusso coronarico iperemico e basale, costituisce un nuovo metodo per la valutazione della stenosi coronarica e del microcircolo coronarico. Il Doppler pulsato, guidato dal segnale color, consente un’identificazione quasi ottimale delle velocità di flusso nella discendente anteriore medio-distale ed una buona visualizzazione della coronaria destra. Lo sviluppo delle tecnologie ultrasonore (seconda armonica, agenti di contrasto, software dedicati) ha reso possibile una fattibilità più che buona (fino al 98% per la discendente anteriore e 40-50% per la coronaria destra) ed un’eccellente riproducibilità della metodica. Stenosi e restenosi dopo impianto di stent nella discendente anteriore medio- prossimale e stenosi della coronaria destra possono essere identificate con ottima accuratezza diagnostica. In assenza di stenosi delle arterie coronarie epicardiche, la riduzione della riserva coronarica implica, invece, un danno del microcircolo coronarico, a sua volta capace di indurre angina pectoris e segni di ischemia miocardica nell’ipertensione arteriosa, nel diabete mellito e nella sindrome X coronarica. Ulteriori progressi sono da attendersi con l’uso degli agenti di contrasto e l’analisi della riserva coronarica miocardica di tipo regionale.