Modalità di informazione ed acquisizione del consenso informato. Indagine della Commissione Etica dell'ANMCO
La Commissione Etica dell’ANMCO ha svolto un’indagine per valutare le modalità di informazione e di acquisizione del consenso informato nell’attività clinica quotidiana.
Un questionario è stato inviato alle 653 cardiologie ospedaliere (autonome o aggregate) censite dall’ANMCO. Ne sono ritornati 480 (73.5%). Le diverse tipologie di Unità Operative considerate, per verificare eventuali differenze nelle risposte, sono le seguenti: ubicazione geografica, tipologia urbana, livello organizzativo (presenza di posti letto, di emodinamica, di cardiochirurgia).
I questionari sono stati restituiti compilati principalmente dalle cardiologie del nord Italia, da quelle dotate di posti letto e dalle cardiologie con emodinamica. I predittori indipendenti di risposta al questionario risultano l’area geografica (nord vs centro e sud) e la presenza di emodinamica. Nel 53% dei casi sono stati forniti i moduli in uso presso la struttura, nel 40% è stato inviato un commento libero sul tema del consenso informato.
Nelle risposte alle 38 domande sono risultate differenze significative tra le varie figure professionali coinvolte (medici ed infermieri), nelle modalità e nel contenuto dell’informazione, nella stima qualitativa e quantitativa del rischio, nel ruolo di terze persone, nell’utilizzo e nella tipologia dei moduli, nell’organizzazione della raccolta del consenso. I commenti liberi ed i moduli allegati alle risposte fornite al questionario, pur non prestandosi ad un’elaborazione statistica, costituiscono un ricco materiale che ha permesso di delineare alcune risposte tipiche alle questioni connesse con il consenso informato. È apparso evidente come non a tutti risulti chiara la distinzione tra fase dell’informazione e fase dell’acquisizione del consenso, tra scheda informativa e modulo per la registrazione del consenso.
È emersa una diffusa necessità di linee guida e protocolli standard di informazione per le varie procedure, nell’ambito di una realtà variegata che va da punte di paternalismo antistorico, o da eccessive sottolineature del consenso informato come atto formale, a casi di estrema comprensione del significato più profondo del concetto di consenso informato.