L'alternanza dell'onda T: un nuovo metodo per individuare i pazienti a rischio di tachiaritmie ventricolari maligne
L’alternanza dell’onda T (TWA) è un cambiamento di ampiezza dell’onda T che rispetta una sequenza ABABAB. Raramente l’alternanza è chiaramente visibile all’ECG di superficie; più frequentemente essa viene rilevata solo mediante tecniche avanzate di analisi del segnale, essendo dimensionalmente nell’ordine dei microvolt. Dal momento che la presenza di TWA si manifesta più chiaramente quando la frequenza cardiaca raggiunge livelli ottimali (attorno a 110 b/min), i primi studi hanno utilizzato a tal fine il pacing atriale. In tal modo sono stati raggiunti valori di sensibilità e specificità elevati (circa 89%) del test nel predire aritmie ventricolari maligne. Dati simili si sono ottenuti più recentemente anche con l’utilizzo del test ergometrico a sostituzione del pacing, tecnica meno invasiva e più “fisiologica” adatta ad incrementare la frequenza cardiaca.
Da questo momento in poi la maggior parte degli studi clinici ha utilizzato il test ergometrico, associato all’analisi spettrale, per valutare la presenza di TWA. Diverse tipologie di pazienti ad alto rischio aritmico sono state indagate: pazienti con recente infarto miocardico, con scompenso cardiaco, portatori di defibrillatore impiantabile e pazienti candidati all’esecuzione di studio elettrofisiologico per diverse problematiche aritmiche. In tutti i casi il test ha dimostrato una buona accuratezza diagnostica, suggerendo la possibilità di un possibile impiego clinico.
Nella presente rassegna sono analizzate le più significative esperienze sull’argomento disponibili allo stato attuale in letteratura.