L'associazione amiodarone-betabloccanti può rappresentare un trattamento alternativo nei pazienti a rischio di morte improvvisa nei quali non è chiaramente dimostrato un beneficio del defibrillatore impiantabile
L’associazione amiodarone-betabloccanti appare superiore all’amiodarone somministrato isolatamente nella prevenzione della morte improvvisa. Tale associazione può essere proposta a pazienti a rischio di morte improvvisa nei quali non è stato al momento dimostrato chiaramente un effetto benefico del defibrillatore impiantabile. I pazienti a rischio che possono essere trattati con amiodarone e betabloccanti appaiono i seguenti: pazienti con episodi di tachicardia ventricolare (TV) sostenuta mal tollerata emodinamicamente e con funzione ventricolare sinistra relativamente preservata; pazienti con episodi di TV sostenuta ben tollerata emodinamicamente; pazienti con cardiopatia ischemica, sincope da causa indeterminata ed induzione di TV o fibrillazione ventricolare (FV) durante studio elettrofisiologico; pazienti con episodi di TV sostenuta o FV di età > 80 anni; pazienti con disfunzione sistolica del ventricolo sinistro, senza storia di FV o TV sostenute, ma con “aritmie ventricolari sintomatiche”.