Il mixoma cardiaco: risultati chirurgici e follow-up clinico a 15 anni
Razionale. Il mixoma è il più comune tumore benigno intracardiaco. In questa analisi retrospettiva sono riportati i risultati di 15 anni di esperienza chirurgica del nostro Centro relativi a tale neoplasia.
Materiali e metodi. Dal 1985 al 2001, 38 pazienti (22 maschi, 16 femmine, età media 57.06 ± 11.1 anni, range 32-74 anni) sono stati sottoposti ad asportazione chirurgica di mixoma intracardiaco. Nessun paziente presentava familiarità per mixoma. In 29 casi (76.3%) il tumore era localizzato in atrio sinistro, in 8 (21%) in atrio destro e in 1 (2.6%) in ventricolo destro. La durata media delle manifestazioni cliniche prima dell’intervento chirurgico era compresa tra 2 e 30 giorni. In tutti i casi il mixoma è stato asportato con un’ampia resezione della sua base d’impianto. Nei controlli clinicostrumentali a distanza è stata valutata l’incidenza di complicanze tromboemboliche, di recidive, di incontinenza valvolare e reinterventi.
Risultati. Nessun paziente è deceduto nel periodo perioperatorio. In 3 pazienti (7.9%) si sono verificati, dopo l’intervento, delle complicanze neurologiche: in 2 (5.2%) un attacco ischemico transitorio e in 1 (2.6%) uno stroke con residuo deficit motorio permanente. Un paziente (2.6%) ha richiesto l’impianto di un pacemaker per blocco atrioventricolare completo. Infarto miocardico, perioperatorio, in sede inferiore si è verificato in 1 caso (2.6%). Durante il follow-up, completo nell’89.4% dei casi (34 pazienti su 38; durata media 96.8 ± 68.4 mesi, range 1-218 mesi), 2 pazienti (5.8%) sono deceduti per cause non cardiache. Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad esame clinico ed ecocardiografico ad intervalli regolari (1 anno), nessun evento neurologico è stato osservato durante il follow-up; 29 pazienti (90.6%) erano in classe NYHA I. Il tasso di libertà da eventi clinici a 15 anni è 85.2%. La sopravvivenza attuariale a 15 anni secondo l’analisi di Kaplan- Meier è del 92%.
Conclusioni. La diagnosi di mixoma è relativamente facile da effettuare, a tale scopo l’ecocardiografia bidimensionale riveste un ruolo decisivo. La terapia chirurgica è il trattamento di scelta di questa patologia potenzialmente grave e garantisce eccellenti risultati clinici sia a breve che a lungo termine.