Ablazione epicardica della fibrillazione atriale durante chirurgia valvolare
Razionale. Scopo del lavoro è stato analizzare i risultati di una procedura ablativa intraoperatoria per il trattamento combinato della fibrillazione atriale (FA) in pazienti affetti da cardiopatia valvolare.
Materiali e metodi. Nel periodo febbraio 1998-giugno 2000, 80 pazienti affetti da FA candidati ad intervento di chirurgia valvolare sono stati sottoposti alla procedura ablativa. Settantotto pazienti erano affetti da patologia mitralica e 2 da valvulopatia aortica; 74 pazienti erano in FA cronica (durata media 50 ± 74 mesi, range 6-480 mesi) e 6 in FA parossistica. La tecnica da noi utilizzata consiste in uno schema ablativo atriale sinistro con radiofrequenza eseguito prevalentemente per via epicardica.
Risultati. Trentacinque pazienti sono stati sottoposti a chirurgia mitralica conservativa, mentre i rimanenti a sostituzione valvolare mitralica (43 pazienti) ed aortica (2 pazienti). L’associazione della procedura ablativa non ha comportato un cospicuo prolungamento dei tempi chirurgici né un aumento della morbilità perioperatoria. Non si sono verificate complicanze relative alla procedura ablativa. La mortalità chirurgica è stata sovrapponibile a quella degli interventi di chirurgia valvolare (2.5%). Il tempo di degenza medio è stato 6.8 ± 4.4 giorni. Ad un follow-up medio di 16.2 ± 9.2 mesi (range 3-28 mesi) 61 pazienti (78.2%) risultavano in ritmo sinusale stabile; in tutti questi pazienti è stato possibile dimostrare all’esame Doppler ecocardiografico la presenza di attività contrattile biatriale.
Conclusioni. Il trattamento combinato della FA con una tecnica ablativa intraoperatoria con radiofrequenza risulta efficace nel ripristinare e mantenere il ritmo sinusale e l’attività contrattile atriale. La metodica è a basso rischio e consente un rapido recupero clinico, risultando indicata virtualmente in tutti i pazienti con FA sottoposti ad intervento cardiochirurgico.