"Note" alla recente "Nota 13" della Commissione Unica del Farmaco
La recente introduzione da parte della Commissione Unica del Farmaco di importanti modifiche alla “Nota 13” che riguarda la rimborsabilità di farmaci ipolipemizzanti in ambito di prevenzione primaria e secondaria, ingenera serie perplessità. Da un lato esiste una confusione e vaghezza di parole, termini e concetti che non consentono di comprendere a che cosa ci si riferisca. Dall’altro è suggerito, al fine di stimare il rischio, di impiegare uno strumento improprio. Infine non vi è coerenza nell’identificazione dei soggetti che vanno etichettati come ad alto rischio. L’interesse nella stima del rischio coronarico è probabilmente cresciuto in relazione ai risultati positivi registrati, dal 1994, in trial di prevenzione primaria e secondaria della cardiopatia coronarica eseguiti con l’uso delle statine per ridurre la colesterolemia e alla pubblicazione di mappe o carte del rischio nell’ambito di linee guida europee sulla prevenzione e sul trattamento dei fattori di rischio coronarico. Dal 1970 a tutt’oggi sono stati prodotti nel mondo almeno tredici diversi strumenti per la stima del rischio, tre dei quali in Italia. In Italia, ulteriori e più affidabili strumenti sono in preparazione. Sono esposti sinteticamente i dati attraverso i quali si può concludere che non è consigliabile, perché sostanzialmente errato, usare funzioni di rischio per la stima del rischio assoluto se esse derivano da popolazioni molto diverse da quelle in osservazione.