La nuova normativa sulla rimborsabilità dei farmaci ipolipidemizzanti: opportunità, problemi e prospettive
La Commissione Unica del Farmaco ha recentemente rivisto la “Nota” che regola la rimborsabilità dei farmaci ipolipidemizzanti nel nostro Paese. La nuova “Nota” permette l’impiego delle statine e dei fibrati, in regime di rimborso, nelle dislipidemie familiari, e delle sole statine nei soggetti con ipercolesterolemia non sensibile alla dieta che siano ad alto rischio di un primo evento vascolare maggiore o siano già portatori di cardiopatia ischemica. Per la definizione del livello di rischio coronarico, che rappresenta ora l’elemento discriminante per stabilire il diritto alla rimborsabilità, la “Nota” fa riferimento all’uso di algoritmi specifici, identificando nelle tavole del rischio coronarico elaborate a cura delle Società Europee di Cardiologia, dell’Ipertensione e dell’Aterosclerosi lo strumento da utilizzare per il calcolo del rischio nei soggetti senza malattia coronarica, e nelle tavole del rischio elaborate sulla base del follow-up della coorte del GISSI-Prevenzione lo strumento da utilizzare per i soggetti con storia di malattia coronarica. Trasferendo dal valore della colesterolemia al livello di rischio coronarico globale il discriminante per la rimborsabilità delle statine, la nuova “Nota” pone le basi per un uso più razionale di queste molecole, caratterizzato anche da un migliore rapporto costo-beneficio. Nonostante alcuni aspetti della “Nota” stessa appaiano meritevoli di revisione, o di chiarificazioni, essa va valutata, nel complesso, del tutto favorevolmente; è presumibile che essa darà nuova energia alla prevenzione delle malattie cardiovascolari nel nostro Paese.