L'assistenza cardiocircolatoria in toracotomia sinistra nella patologia dell'aorta toracica discendente nel paziente pediatrico
Razionale. La chirurgia dell’aorta toracica è gravata da un rischio variabile di morbilità neurologica per la comparsa di paraparesi e/o paraplegia postoperatoria. Altro rischio è l’ischemia degli organi splancnici, con conseguente enterite necrotizzante o insufficienza renale acuta. La perfusione dell’aorta distalmente alla sede del clampaggio (assistenza circolatoria extracorporea) offre una forma di protezione contro queste gravi complicazioni, che sono tanto più frequenti quanto più lungo è il tempo di clampaggio aortico. Scopo del presente lavoro è stato di verificare la fattibilità e l’efficacia di un’assistenza circolatoria extracorporea in un gruppo di pazienti in età pediatrica.
Materiali e metodi. Nel periodo gennaio 1996-marzo 2000, presso l’Unità Operativa di Cardiochirurgia e Chirurgia Vascolare dell’Istituto Gaslini, abbiamo trattato 6 pazienti con l’ausilio dell’assistenza circolatoria in toracotomia sinistra. Si trattava di 4 maschi e 2 femmine di età compresa fra 8 mesi e 9 anni (età media 39 mesi). L’intervento chirurgico si era reso necessario in 1 caso per la rimozione in emergenza di un device cardiologico di Rashkind utilizzato per la chiusura di un dotto di Botallo e dislocatosi nell’aorta discendente; in 2 casi per il trattamento di una ricoartazione, e in 3 casi per la correzione di una coartazione aortica nativa. In tutti i casi vi era un’evidenza angiografica di scarso circolo collaterale e la pressione residua in aorta discendente dopo test di occlusione era < 40 mmHg.
Risultati. Non si è avuta mortalità precoce o tardiva e non si sono verificate complicazioni neurologiche o di altra natura.
Conclusioni. L’assistenza circolatoria si rivela di facile applicazione nel paziente pediatrico e risulta utile nel ridurre il rischio di complicazioni neurologiche o splancniche dopo trattamento di patologie dell’aorta toracica discendente quali la coartazione aortica con circolo collaterale scarsamente sviluppato, ricoartazione con anatomia complessa e altre situazioni cliniche che richiedono un clampaggio prolungato dell’aorta discendente.