Tollerabilità ed effetti clinici del carvedilolo nel paziente anziano ultrasettantenne con insufficienza cardiaca cronica associata a disfunzione sistolica ventricolare sinistra
Razionale. Numerosi studi hanno evidenziato i benefici che il carvedilolo produce nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica (ICC) grave; al contrario non sono disponibili dati sugli effetti della terapia betabloccante nei pazienti anziani con ICC. Questo nostro studio ha lo scopo di valutare la tollerabilità e l’efficacia del carvedilolo in una popolazione di soggetti ultrasettantenni con ICC associata ad una disfunzione sistolica ventricolare sinistra (VS).
Materiali e metodi. Sono stati studiati prospetticamente 37 pazienti in classe funzionale NYHA III-IV con frazione di eiezione VS < 45% e di età > 70 anni (media 76 ± 6 anni) trattati con carvedilolo associato alla terapia convenzionale dell’ICC (ACE-inibitore + diuretico + digitale). Le variazioni nel tempo dei parametri clinici ed ecocardiografici sono state confrontate con quelle rilevate in un gruppo di controllo di 23 soggetti trattati con sola terapia convenzionale.
Risultati. Durante un follow-up di 13 ± 8 mesi, 5 pazienti hanno sospeso il carvedilolo a causa di effetti collaterali (tollerabilità 87%). Dei 32 pazienti che hanno terminato lo studio, 8 sono deceduti (25%). La mortalità è stata simile a quella del gruppo di controllo (22%). La classe funzionale NYHA era migliorata nel 56% dei sopravvissuti, la frazione di eiezione VS era cresciuta dal 30 al 42% (p = 0.0002), l’insufficienza mitralica e la pressione di incuneamento capillare polmonare si erano ridotte (rispettivamente da uno score di 2.0 a 1.0, p = 0.0001, e da 19 a 13 mmHg, p = 0.0004). Nel gruppo di controllo nessuna di queste variabili si modificava nel tempo.
Conclusioni. L’aggiunta del carvedilolo alla terapia convenzionale dell’ICC nel paziente ultrasettantenne con disfunzione sistolica VS produce un significativo miglioramento della classe funzionale, della funzione VS e dei parametri emodinamici. Il farmaco è ben tollerato e può essere somministrato con sicurezza anche in questa tipologia di paziente.