Effetti a lungo termine della stimolazione bicamerale in otto pazienti portatori di cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva con sintomi refrattari a terapia medica
Razionale. Già dagli anni ’80 è stata proposta l’elettrostimolazione sequenziale con intervallo atrioventricolare corto per il trattamento dei sintomi refrattari alla terapia medica ottimale nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. La metodica ha destato dapprima grande interesse e più di recente un certo scetticismo, motivato dall’attribuzione dei benefici riscontrati con la stimolazione apicale del ventricolo destro ad un effetto placebo.
Materiali e metodi. In questo lavoro riportiamo i risultati clinici ed emodinamici di 8 casi consecutivi di cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva trattati con stimolazione sequenziale tra il luglio 1994 e il marzo 1999. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a esame ecocardiografico completo per la determinazione del gradiente di picco nel tratto di efflusso del ventricolo sinistro in condizioni basali, subito dopo l’inizio della stimolazione e nel follow-up (1, 6, 12 mesi). In 3 pazienti con gradiente di picco basale troppo modesto per giustificare i sintomi da sforzo è stato eseguito test con dobutamina, ottenendo marcato incremento del gradiente di picco e in 2 casi riproduzione dei sintomi. Due dei 3 pazienti con angina furono sottoposti a coronarografia, che escluse la presenza di lesioni coronariche.
Risultati. La riduzione media del gradiente alla fine del follow-up (21 ± 19 mesi, range 1-54 mesi) è stata del 55.2% (da 86 ± 27 a 34 ± 27 mmHg). In particolare, in 4 casi la riduzione immediata del gradiente si è mantenuta costante nel tempo, in 2 casi si è rilevato un ulteriore decremento a distanza, mentre in 2 casi il gradiente è risalito ai valori basali. I sintomi si sono nettamente attenuati o scomparsi in tutti i casi, anche nel corso del follow-up. Essi si sono invece ripresentati, rispettivamente dopo 1 anno e dopo 1 mese nei 2 casi in cui si è osservata una risalita del gradiente.
Conclusioni. Anche se al momento non disponiamo di una validazione definitiva della stimolazione DDD nel trattamento della cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva sintomatica e non vi sono criteri predittivi dell’efficacia a distanza di questa terapia, esiste un’esperienza cumulativa ampia e complessivamente positiva sui suoi effetti. Pertanto riteniamo che l’elettrostimolazione possa essere considerata una valida opzione terapeutica per il trattamento della cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva sintomatica, soprattutto per i pazienti che altrimenti sarebbero candidati ad un intervento chirurgico di miotomia-miectomia.