Appropriatezza dell'invio in Pronto Soccorso mediante un servizio di telecardiologia sul territorio
Razionale. L’utilizzo della telemedicina in ambito cardiologico sembra poter contribuire a ridurre il ritardo evitabile in caso di infarto miocardico acuto e ad escludere la presenza di una patologia acuta in atto in modo da diminuire gli accessi alle strutture di Pronto Soccorso, migliorandone l’efficienza. Scopo dello studio è stato valutare l’accuratezza diagnostica di un servizio di telecardiologia come supporto all’attività quotidiana dei medici di medicina generale.
Materiali e metodi. Nel periodo febbraio 1998-febbraio 1999, 150 medici di famiglia sono stati dotati di un elettrocardiografo portatile (Card-Guard 7100) in grado di trasferire per via transtelefonica con rete fissa o mobile un tracciato elettrocardiografico a 12 derivazioni ad un centro servizi dove un cardiologo provvedeva ad interpretare il tracciato ed a fornire una consulenza interattiva.
Risultati. Sono state analizzate 3456 chiamate che corrispondevano ad altrettanti pazienti. In 2452 soggetti (71%) non è stata intrapresa alcuna azione aggiuntiva; il referto elettrocardiografico ed il teleconsulto sono stati sufficienti a risolvere il quesito posto dal medico di famiglia. In 862 soggetti (25%) è stato richiesto un approfondimento diagnostico (visita specialistica, ecocardiogramma, ecc.), mentre 142 (4%) sono stati inviati al Pronto Soccorso; di questi 12 hanno rifiutato il ricovero e 130 sono stati effettivamente ricoverati. La diagnosi cardiologica è stata confermata in 95 pazienti (73%) mentre è stata formulata una diagnosi non cardiologica in 35 pazienti (27%). Nel gruppo dei soggetti non inviati al Pronto Soccorso (n = 3314) si sono avuti 5 casi di ricovero per ischemia miocardica nelle 48 ore immediatamente successive al teleconsulto. Dall’analisi dei dati risulta che il servizio di telecardiologia presenta nei confronti dell’invio in Pronto Soccorso una sensibilità del 95% ed una specificità del 97.5% con un valore predittivo positivo del 73% ed un’accuratezza diagnostica complessiva del 92.5%.
Conclusioni. Questi dati riconoscono al servizio un buon valore diagnostico rafforzando il ruolo della telemedicina nella gestione quotidiana del paziente da parte dei medici di medicina generale.