Giornale Italiano di Cardiologia:
la mission e la vision

Considero un grande privilegio l’incarico ricevuto da parte della Federazione Italiana di Cardiologia (FIC) a servire come Editor il Giornale Italiano di Cardiologia per il triennio 2017-2019. Un grande onore ma anche una grande responsabilità in considerazione dell’eccellenza di quelli che mi hanno preceduto in questo ruolo e per quello che il GIC da quasi mezzo secolo rappresenta per la comunità cardiologica italiana. Una rivista che mensilmente viene spedita ad oltre 6.000 medici e per la quale esiste ancora un forte interesse testimoniato dagli oltre 40.000 accessi mensili al sito web.

Il GIC nasceva nel 1971 per iniziativa dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) di cui divenne l’organo ufficiale ed il Prof. Fausto Rovelli fu il suo primo Direttore. All’inizio del nuovo millennio, con la nascita della FIC, l’ANMCO e la Società Italiana di Cardiologia (SIC) decisero coraggiosamente la fusione dei rispettivi Giornali in un organo ufficiale unico della Federazione, l’Italian Heart Journal in lingua inglese con un Editor e co-Editor (in alternanza di provenienza ANMCO e SIC) al quale era affidato l’Italian Heart Journal Supplement in lingua italiana. Nel gennaio 2006 la FIC fece la scelta dell’internazionalità con il varo del Journal of Cardiovascular Medicine e all’interno di ANMCO e SIC si aprì un ampio dibattito sull’opportunità di mantenere il Giornale in lingua italiana. La decisione, a mio parere felice, fu quella di preservare la rivista in lingua italiana, dando vita al nuovo Giornale Italiano di Cardiologia, organo ufficiale dei cardiologi (ANMCO e SIC) e dei cardiochirurghi della Società Italiana di Chirurgia Cardiaca (SICCH). La direzione venne affidata al Prof. Giuseppe Ambrosio.

Sono sempre stato profondamente convinto, come avevo avuto occasione di scrivere nel gennaio 2008, in qualità di Presidente FIC, in una prefazione del Giornale al momento del passaggio della direzione al Dr. Leonardo Bolognese, dell’identità distintiva del GIC quale strumento di aggiornamento e comunicazione della comunità cardiologica e cardiochirurgica nazionale. Un ruolo complementare e non competitivo rispetto al JCM, con l’obiettivo di una qualità non misurabile attraverso impact factor e citation index ma attraverso l’impatto in termini di educazione continua e stimolo per la ricerca clinica soprattutto dei giovani cardiologi. Una mission diversa rispetto alla rivista internazionale ma non meno importante. È forse presuntuoso, ma non privo di fondamento, affermare che l’elevata qualità delle cure cardiologiche raggiunta nel nostro Paese è anche in piccola parte merito dell’opera educazionale svolta dal GIC a favore di due generazioni di cardiologi operanti nelle strutture di cardiologia del Paese.

Nel segno della continuità con la precedente direzione del Giornale, il Dr. Giuseppe Musumeci continuerà a svolgere l’incarico di Deputy Editor avendo dimostrato grande competenza ed impegno nel triennio trascorso nel quale ha affiancato la Dr.ssa Maria Frigerio alla quale vanno i miei sentiti ringraziamenti per essere riuscita a mantenere elevata la qualità del Giornale in un momento non facile per i cambiamenti e le turbolenze che investono le nostre strutture ospedaliere. Il nuovo comitato editoriale è costituito da cardiologi di estrazione ospedaliera ed universitaria di riconosciuta esperienza nei diversi ambiti cardiologici, ma soprattutto disponibili a dedicare tempo e contributo propositivo al Giornale.

Il Giornale ha già un format consolidato e apprezzato grazie all’ottimo lavoro di chi ci ha preceduto ed è mia intenzione assicurare una continuità introducendo tuttavia qualche elemento innovativo. Insieme al comitato editoriale, che avrà un ruolo fortemente operativo, abbiamo deciso di introdurre nuove rubriche a fianco di quelle esistenti, privilegiando review, focus, position paper, studi osservazionali ed anche report di attività cardiologica e cardiochirurgica nazionale.

Le nuove tipologie di articoli, prevalentemente su invito, prevedono: Questioni aperte con i consigli dell’esperto su temi (aree grige) per i quali non esistono definite raccomandazioni da parte delle linee guida; Dieci quesiti in tema di..., rassegne sintetiche snelle e a carattere pratico a cura di esperti; Percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali in Cardiologia, esperienze sul campo di implementazione delle linee guida attraverso PDTA di sperimentata efficacia; Cuore e interazioni, un ampliamento delle competenze del cardiologo nel confronto con altre specialità della Medicina Interna (neurologia, nefrologia, pneumologia, gastroenterologia, endocrinologia, etc.); Pionieri in Cardiologia, una nuova rubrica dedicata ai “founding fathers” della Cardiologia e Cardiochirurgia italiana, a coloro che con le innovazioni scientifiche e organizzative hanno consentito alla Cardiologia italiana di raggiungere gli elevati livelli di eccellenza riconosciuti a livello nazionale ed internazionale.

È nostro obiettivo inoltre rilanciare la vision del GIC quale strumento di interfaccia della FIC nei confronti della Società Europea di Cardiologia (ESC) e delle istituzioni sanitarie nazionali. Non solo traduzione delle linee guida ESC, eventualmente accompagnate da commenti editoriali e contestualizzazione nella realtà nazionale, ma anche aggiornamenti su position paper e survey prodotti dalla ESC e dalle sue Association e Working Group (ESC corner) all’interno dei quali sono presenti molti cardiologi di SIC ed ANMCO. Un altro spazio del Giornale, News di Politica Sanitaria, ospiterà aggiornamenti sulle attività di istituzioni ed organi sanitari (Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, AGENAS, AIFA, etc.) con ricadute importanti sulla struttura e organizzazione funzionale della Cardiologia.

Il Giornale è l’organo ufficiale delle società scientifiche nazionali di cardiologia e cardiochirurgia con le quali sarà mio impegno condividere le politiche editoriali, pur nell’autonomia dell’incarico fiduciario che mi è stato conferito, ma è soprattutto il luogo di incontro della comunità cardiologica e cardiochirurgica nazionale. Il compito che ci attende non è facile, ma posso assicurare che il mio impegno e quello di tutta la squadra sarà massimo. In questa nuova avventura, come penso lo sia stata per quelli che mi hanno preceduto, sarà per me motivo di tranquillità il prezioso supporto editoriale della Dr.ssa Paola Luciolli grazie alla sua lunga esperienza e riconosciuta competenza. Sono certo che non ci mancherà la vicinanza e la collaborazione del Publisher Il Pensiero Scientifico Editore e del suo competente Direttore Generale Dr. Luca De Fiore.

Mi auguro che il Giornale Italiano di Cardiologia possa continuare ad essere percepito come la casa comune dei cardiologi e dei cardiochirurghi italiani e che pertanto ognuno dei lettori si senta libero di inviarci i propri commenti ed eventuali proposte di miglioramento. Ne terremo il massimo conto.

Giuseppe di Pasquale

Editor