L’angioplastica coronarica percutanea è il trattamento di prima scelta dell’infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST. Nel contesto di una malattia coronarica multivasale, il trattamento di tutte le lesioni durante la stessa procedura è dibattuto, in particolare questa problematica è molto sentita quando non si riesce immediatamente a riconoscere la lesione colpevole.
Descriviamo due casi di pazienti con infarto miocardico acuto inferodorsale (sopraslivellamento del tratto ST nelle derivazioni inferiori e sottoslivellamento nelle precordiali). Nel primo caso la coronarografia evidenziava la presenza di una severa malattia trivasale; alla luce del risultato dell’angiografia non è stato possibile identificare il vaso colpevole. Con la terapia farmacologica il quadro clinico ed elettrocardiografico è migliorato ed è stato possibile posticipare la procedura di rivascolarizzazione chirurgica. Nel secondo caso la coronarografia ha rivelato una coronaropatia bivasale con occlusione dell’arteria circonflessa e della coronaria destra; in base al quadro elettrocardiografico è stata trattata con angioplastica coronarica e stent medicato la coronaria destra.
Si vuole enfatizzare, nella necessità di eseguire una rivascolarizzazione immediata, che la lettura attenta dell’ECG può dimostrarsi indispensabile nell’individuare la lesione colpevole nell’infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST associato a malattia multivasale per poter così prendere rapidamente la decisione opportuna.