Razionale. Il progetto “Appropriatezza ECO Milano”, che coinvolge 11 aziende ospedaliere della città di Milano, si propone di valutare e di migliorare l’appropriatezza delle indicazioni degli esami ecocardiografici bidimensionali color Doppler. L’oggetto di questo studio riguarda la valutazione dell’appropriatezza delle indicazioni, delle modalità delle prescrizioni e dell’utilità clinica dell’esame ecocardiografico sia nei pazienti ricoverati che in quelli provenienti dal territorio.
Materiali e metodi. Lo studio multicentrico, trasversale e osservazionale è stato elaborato nel corso di diverse riunioni preliminari. L’appropriatezza delle richieste è stata valutata sulla base delle indicazioni delle linee guida dell’American College of Cardiology/American Heart Association/American Society of Echocardiography del 2003; i dati sono stati raccolti nel mese di maggio del 2007 sia all’interno delle aziende che sul territorio, utilizzando la scheda elettronica predisposta ad hoc con Microsoft Access.
Risultati. Sono stati valutati 4130 esami ecocardiografici (2300 su maschi e 1830 su femmine; età media 64 ± 16 anni). I pazienti ricoverati erano 1701; quelli provenienti dal territorio erano 2429. È stata rilevata una maggiore incidenza di esami patologici in quelli eseguiti sui pazienti ricoverati (73%) rispetto a quelli provenienti dal territorio (53%) (Pearson X2 = 29; p <0.001) ed un maggiore valore clinico aggiunto negli esami eseguiti all’interno delle aziende rispetto a quelli eseguiti sul territorio (48 vs 35%; Pearson X2 = 99, p <0.001). La percentuale più elevata di esami è stata prescritta dallo specialista cardiologo, sia all’interno delle aziende (36%) che sul territorio (54%). È stata documentata una maggiore incidenza di esami in classe I o IIA (73%) provenienti dall’interno delle aziende rispetto a quelli provenienti dal territorio (52%) (Pearson X2 = 277, p <0.001) ed una decrescente utilità clinica al decrescere della correttezza della classe di indicazione sia all’interno delle aziende che sul territorio (64% e 61% nelle classi I, Pearson X2 = 413, p <0.001; 5% e 11% nelle classi III, Pearson X2 = 584, p <0.001).
Conclusioni. I nostri dati confermano un livello di appropriatezza in campo ecocardiografico, sia all’interno delle aziende che sul territorio, insufficiente. Dopo aver osservato e documentato il fenomeno passivamente per oltre un decennio è giunto il momento di tentare di migliorare l’appropriatezza prescrittiva.