Il test ergometrico è il più semplice, più completo e meno costoso metodo per la valutazione diagnostica e prognostica dei pazienti con sospetta o nota cardiopatia ischemica. Negli ultimi anni, però, si tende a ricorrere con maggior frequenza a test di imaging, peraltro di grande utilità per lo studio di presenza ed estensione di ischemia, ma che non possono fornire tutte le informazioni prognostiche offerte dai parametri ergometrici. Dalla recente letteratura emerge infatti che questi (capacità di esercizio, comportamento della frequenza cardiaca, pressione arteriosa, presenza di extrasistolia nella fase di recupero) posseggono una significativa rilevanza prognostica. Anche l’utilizzo di punteggi per il calcolo della probabilità della malattia pre-test e in base al risultato dello stesso a scopo prognostico si sono dimostrati di grande utilità nel predire il rischio di eventi futuri. Gli autori eseguono una revisione della letteratura.