Le complicanze legate all’impianto di un dispositivo (pacemaker/defibrillatore impiantabile), quali infezioni o malfunzionamenti, assumono un carattere ed una dimensione notevoli se rapportate al tasso di impianti in continuo aumento. È ormai opinione comune nella letteratura scientifica che il metodo più efficace per eradicare qualsiasi infezione dispositivo-correlata o complicanza derivante dal malfunzionamento consista nella rimozione completa del sistema di stimolazione. Le tecniche di estrazione transvenosa degli elettrocateteri comprendono la trazione manuale, la dilatazione meccanica, la powered sheath (laser ad eccimeri) tramite approccio femorale, giugulare/succlavio ed ibrido. La possibilità di utilizzo dei diversi approcci, anche in modo combinato, ha cambiato il panorama delle soluzioni terapeutiche, permettendo di riconsiderare le indicazioni alla rimozione. Ulteriori studi clinici relativi, nello specifico, alle varie tecniche di estrazione, potranno contribuire alla realizzazione di protocolli comuni, grazie anche alla valutazione del rapporto costo-efficacia delle metodiche a disposizione.