L’attività di volo acrobatica, sia militare che civile, è caratterizzata dall’esposizione ad accelerazioni intense e prolungate. Fin dagli inizi delle operazioni aeree sono stati riportati episodi di perdita di coscienza in volo, attribuibili agli effetti cardiovascolari delle forze inerziali sviluppatesi a seguito delle brusche accelerazioni lineari e angolari dei velivoli. Il G-LOC (gravity-induced loss of consciousness) è un problema sempre più attuale, poiché i moderni velivoli militari sono capaci di sostenere per tempi estremamente prolungati accelerazioni di 9 G, cioè pari a 9 volte l’accelerazione di gravità, mentre gli aeroplani civili per voli acrobatici riescono a sviluppare accelerazioni superiori ai ±10 Gz. Le conseguenze circolatorie di tali stress inerziali e i meccanismi fisiopatologici che caratterizzano il G-LOC possono essere contrastati da apposite strategie di prevenzione di tipo sia fisiologico che tecnologico.