Nonostante gli indubbi successi ottenuti in prevenzione primaria e secondaria degli eventi aterosclerotici, soprattutto grazie alla diffusione delle statine, il rischio residuo di eventi cardiovascolari rimane alto anche nei soggetti trattati in modo appropriato. L’entità di tale rischio residuo nei grandi trial sulle statine è dell’ordine del 60-70%; questa consapevolezza deve orientare la ricerca di nuove strategie di prevenzione sia farmacologica sia non farmacologica integrando al meglio nuovi e vecchi indicatori di rischio, nuovi e vecchi interventi farmacologici, nuovi e vecchi interventi sullo stile di vita.