Le funzioni renale e respiratoria giocano un ruolo importante sulla prognosi di un paziente affetto da malattia cardiovascolare. I cardiologi devono pertanto conoscerle a fondo e, nel caso in cui siano gravemente alterate, è necessario sapere quando e come intervenire con i supporti terapeutici specifici. La letteratura recente sollecita il ricorso alle metodiche di ventilazione non invasiva (pressione positiva delle vie aeree a due livelli, BiPAP) nei pazienti con edema polmonare acuto cardiogeno, metodiche che si dimostrano capaci di ridurre il rischio di intubazione endotracheale e di mortalità. Anche i supporti meccanici dialitici (ultrafiltrazione, emofiltrazione veno-venosa continua) sono efficaci nel migliorare il trattamento del paziente con insufficienza cardiaca che presenti edemi e resistenza alla terapia diuretica. Queste metodiche, inoltre, si stanno anche dimostrando un valido supporto al paziente con insufficienza renale che deve sottoporsi ad interventi di angioplastica coronarica, limitandone o prevenendone il rischio di danno da mezzo di contrasto.