Il dolore toracico acuto, uno dei più frequenti sintomi riportati dai pazienti che si presentano in Pronto Soccorso o nel Dipartimento di Emergenza-Accettazione, impone diagnosi e stratificazione del rischio precoci per programmare la gestione più appropriata.
Ogni decisione si basa sia su strumenti antichi, come l’anamnesi, l’esame fisico, l’elettrocardiogramma, che su strumenti più moderni, come i marker di necrosi ed i test provocativi. L’obiettivo iniziale deve essere stabilire in prima istanza la probabilità che il dolore sia di natura coronarica. Subito dopo è appropriato ricorrere a score per stratificare il rischio di eventi maggiori e a “critical pathways” per migliorare l’aderenza alle linee guida.
Nella realtà clinica, non sono sempre disponibili protocolli condivisi tra le varie componenti del continuum Dipartimento di Emergenza-Accettazione-Divisione di Cardiologia. Inoltre, restano indefiniti i percorsi ospedalieri in caso di dolore toracico a basso rischio o di probabile origine non cardiaca. Dal punto di vista organizzativo, resta poi ambiguo il ruolo del cardiologo nella successiva fase di osservazione per i pazienti a rischio basso- intermedio. E ancora sono da risolvere aspetti medico-legali delicati, come l’identificazione degli esami diagnostici minimi cui sottoporre i pazienti giunti per dolore toracico acuto in un qualsiasi Pronto Soccorso/Dipartimento di Emergenza-Accettazione.