L’apelina è un peptide endogeno che si può legare al recettore APJ. Riconosciuta inizialmente come presente nell’apparato gastroenterico, è in seguito risultata essere prodotta da vari organi e tessuti, tra i quali il sistema nervoso e l’apparato cardiovascolare. A carico di quest’ultimo apparato l’apelina esercita un’azione inotropa positiva sul cuore e un’azione dilatatrice sui vasi. Mentre l’azione inotropa positiva sembra dipendere da un’attivazione degli scambiatori Na+/H+ e Na+/Ca2+, l’azione vasodilatatrice viene attribuita ad un rilascio di NO possibilmente da parte degli endoteli vascolari.
La vasodilatazione da apelina causa una riduzione della pressione di riempimento del sistema cardiovascolare e, conseguentemente, sia del postcarico che del precarico. Nei modelli sperimentali sottoposti a somministrazione acuta del peptide, la riduzione del precarico determina una tendenza alla diminuzione della gettata sistolica e della gettata cardiaca pur in presenza di un’aumentata contrattilità, mentre in quelli sottoposti a somministrazione cronica protratta per 2 settimane la gettata cardiaca è risultata significativamente aumentata. Nel caso della somministrazione cronica inoltre non è stata osservata ipertrofia. Non è esclusa tuttavia la possibilità che l’ipertrofia possa comparire dopo una somministrazione di maggiore durata.