La malattia cardiovascolare rappresenta la prima causa di morbilità e mortalità sia per gli uomini che per le donne nei paesi sviluppati. L’identificazione della progressione della placca aterosclerotica sembra essere il metodo più efficace per predire variazioni del rischio cardiovascolare del singolo paziente. La coronarografia quantitativa era inizialmente considerata la metodica di scelta per la valutazione della progressione della malattia coronarica. Grazie a questa modalità di diagnostica per immagini è stato infatti possibile dimostrare una robusta associazione tra riduzione del volume della placca aterosclerotica e riduzione degli eventi cardiovascolari avversi. Più recentemente, tuttavia, l’attenzione dei ricercatori si è spostata sullo sviluppo e sull’applicazione di nuove tecniche di diagnostica per immagini non invasive sia per lo studio della placca aterosclerotica nei suoi stadi preclinici che per la valutazione dell’efficacia delle strategie terapeutiche antiaterosclerosi. La semplicità e la ripetibilità nel tempo di queste indagini strumentali permette, inoltre, il loro utilizzo come obiettivi finali di trial clinici disegnati per valutare l’efficacia di nuove terapie preventive. Queste metodiche consentono infatti di ridurre la numerosità della coorte e della durata degli studi clinici con sostanziali benefici economici per la società.