Razionale. Scopo dello studio è stato esaminare con quali modalità i principali test per la valutazione diagnostica della sincope siano attualmente eseguiti negli ospedali italiani.
Materiali e metodi. Nel febbraio 2003 appositi questionari sono stati inviati per via postale ai referenti di circa 400 ospedali italiani. Per ciascun test sono state richieste informazioni relativamente a: protocollo di esecuzione, attrezzature impiegate, numero di procedure effettuate nel corso dell’anno 2002.
Risultati. Sono state acquisite risposte da 84 ospedali. Un ambulatorio dedicato alla sincope è presente in 59 di questi ed è gestito da cardiologi in 56 casi. Il massaggio del seno carotideo viene eseguito sistematicamente in 71 ospedali, in 60 (85%) sia in clino che in ortostatismo, in 15 (21%) viene ripetuto dopo atropina in caso di positività basale. Procedure eseguite: da 3 a 500; Centri con > 100 procedure: 15. Il tilt test: viene eseguito in 72 ospedali, in 65 casi utilizzando un lettino dedicato. Angolo di tilt prevalente: 60° (59 Centri, 82%). Durata fase passiva: da 20 a 60 min. Potenziamento farmacologico: 67 Centri (93%). Protocollo prevalentemente utilizzato: protocollo italiano 55 Centri (76%); Westminster 13 (18%). Centri con > 100 procedure nel 2002: 17 (27%). Il test all’adenosina viene eseguito in 26 ospedali; dose mediana utilizzata: 18 mg (range 6-20 mg); 25 Centri adottano un’asistolia >/=6 s come criterio di positività del test. Test eseguiti nel 2002: da 1 a 204; 6 Centri (23%) hanno eseguito > 15 test. Il loop recorder automatico è risultato impiantato in 48 Centri. Numero di procedure eseguite nel 2002: da 1 a 22.
Conclusioni. Si rileva un’estrema variabilità sia del numero di procedure eseguite che dei protocolli di esecuzione delle stesse. Appaiono pertanto auspicabili da parte delle associazioni mediche iniziative di standardizzazione dei principali accertamenti relativi alla valutazione del paziente con sincope.