L’efficacia dell’attività antineoplastica delle antracicline è stata dimostrata per diverse neoplasie; tuttavia la cardiotossicità di questi agenti continua a condizionarne l’utilizzo in molti pazienti. Con i protocolli terapeutici attualmente usati è molto raro che si verifichi una tossicità cardiaca acuta immediatamente dopo un ciclo di terapia. Questa forma di tossicità, dipendente da un’ampia variabilità di sensibilità individuale, può determinare la comparsa di aritmie transitorie, ipotensione, una sindrome caratterizzata da miocardite/pericardite e insufficienza ventricolare sinistra acuta. Riportiamo il caso di una paziente di 43 anni recentemente sottoposta ad intervento chirurgico per la presenza di un carcinoma mammario che presentava un quadro di edema polmonare acuto e severa iperglicemia poche ore dopo aver praticato il primo ciclo di terapia antiblastica. Si evidenziava all’ecocardiogramma una grave compromissione della funzione sistolica regionale e globale associata ad elevati livelli di creatinfosfochinasi- MB e di troponina. Alla dimissione si sospendeva la somministrazione di insulina per avvenuta normalizzazione della glicemia; a distanza di 1 mese si osservava completa normalizzazione del quadro ecocardiografico. Vengono discusse le problematiche relative alla diagnosi differenziale e ai possibili meccanismi patogenetici coinvolti. La cardiotossicità acuta da antracicline è rara, ma, in considerazione dell’ampio uso di questi farmaci nella pratica clinica, è importante conoscere questa complicanza al fine di una diagnosi e trattamento precoci.