È stata condotta un’analisi della vasta letteratura esistente sul problema della sincope e delle aritmie nella popolazione generale e nei soggetti affetti da insufficienza cardiaca focalizzando l’attenzione sulla fascia in età “geriatrica”. Tutti i dati epidemiologici mostrano che l’età avanzata rappresenta di per sé un fattore di rischio per sincope mentre nei soggetti con insufficienza cardiaca il rischio aumenta del doppio. Anche negli anziani si può applicare la suddivisione in sincope di origine non cardiaca, cardiaca e sconosciuta ed anche nell’anziano la sincope cardiaca condiziona una prognosi nettamente peggiore. In ogni caso, qualunque sia l’origine del sintomo, la sincope può compromettere fortemente la qualità di vita.
Vengono analizzate le difficoltà diagnostiche nei casi di origine sconosciuta e vengono puntualizzate le problematiche relative ai disturbi di origine riflessa (come la sincope neuromediata e quella da ipersensibilità del seno carotideo) e a quelli iatrogeni (anch’essi molto frequenti in un gruppo di pazienti spesso trattati con farmaci ad azione pressoria) di difficile gestione in soggetti con polipatologia, quali, frequentemente, sono gli anziani.
Viene compiuta una rassegna delle varie opzioni di gestione e trattamento; tuttavia, viene sottolineato come nell’applicare gli strumenti terapeutici di cui disponiamo ai pazienti anziani, procediamo per estrapolazione data la scarsa rappresentazione di tali pazienti nei grandi trial. Gli autori suggeriscono infine un breve algoritmo operativo derivante dalla loro esperienza.