Razionale. La modificazione della struttura cardiochirurgica italiana richiede il monitoraggio delle nuove unità. Attualmente non esistono sistemi di rilevazione routinari in grado di supportare i processi di valutazione di performance e di accreditamento. L’Istituto Superiore di Sanità ha avviato uno studio prospettico nazionale sugli esiti a breve termine (30 giorni) degli interventi di bypass aortocoronarico. Esso è stato preceduto da un’indagine trasversale sull’attività delle cardiochirurgie italiane.
Materiali e metodi. È stato costruito l’elenco dei centri cardiochirurgici italiani. Ai responsabili è stata inviata una scheda per la raccolta di informazioni preliminari (struttura, posti letto, interventi effettuati nell’anno 2000, sistemi informativi dei reparti, valutazione del rischio chirurgico).
Risultati. In Italia sono attivi 86 centri di cardiochirurgia non pediatrica (65% pubblici, 31% privati accreditati e 4% privati non accreditati). Sessantotto centri hanno risposto all’indagine. Tra i risultati ottenuti si evidenzia che ogni centro dispone in media di 26 posti letto ed effettua annualmente circa 400 interventi di bypass aortocoronarico; l’81% dei centri segue i pazienti operati fino al trentesimo giorno in termini di stato in vita; solo il 64% di essi registra la causa di morte per i deceduti; il 75% usa regolarmente sistemi di valutazione del rischio chirurgico.
Conclusioni. I dati indicano che un progetto di valutazione di esito cardiochirurgico può essere intrapreso nella nostra realtà nazionale. Le metodologie messe a punto per la sua conduzione rappresenteranno strumenti indispensabili per le singole strutture cardiochirurgiche e per le Regioni, al fine di ottimizzare il proprio operato.