La gestione del paziente asintomatico con insufficienza aortica cronica è un importante problema clinico e per certi versi ancora aperto. Un corretto inquadramento del paziente dovrà tenere conto della fisiopatologia e della storia naturale della malattia, ma anche dei risultati ottenibili con la terapia medica e chirurgica. L’insufficienza aortica è un modello di sovraccarico combinato di volume e di pressione, in cui una nuova espressione genetica indotta dall’ipertrofia modifica contrattilità e scheletro del cuore. Si descrive la storia naturale della valvulopatia ed il brusco e deleterio cambiamento che essa subisce con la comparsa dei sintomi.
Nell’articolo vengono discussi in modo dettagliato ed alla luce delle recenti linee guida quali sono i parametri clinici e strumentali che portano alla migliore decisione terapeutica nel singolo paziente. In particolare si sottolinea l’importanza della funzione ventricolare come parametro che condiziona la sopravvivenza ed i risultati postoperatori e di alcuni semplici e ripetibili parametri ecocardiografici, come i diametri ventricolari, per seguire nel tempo l’evoluzione della malattia.
Viene anche discusso l’uso dei vasodilatatori e le indicazioni chirurgiche. Una corretta indicazione all’intervento di sostituzione valvolare dovrebbe essere posta al momento della comparsa dei sintomi e/o precocemente ai primi segni di disfunzione ventricolare sinistra o, nei casi di estrema o progressiva dilatazione ventricolare, anche in presenza di normale frazione di eiezione.
In definitiva la gestione del paziente con insufficienza aortica cronica si concretizza nel definire il momento giusto per la chirurgia con il minor rischio ed il maggior vantaggio.