Razionale. Una delle controversie più dibattute della moderna cardiologia riguarda la maggiore efficacia dell’angioplastica coronarica (PTCA) primaria rispetto alla trombolisi nel trattamento dell’infarto miocardico acuto con tratto ST sopraslivellato persistente. Dopo gli eccellenti risultati di tale procedura negli studi clinici e nelle metanalisi, il problema è quello della possibilità o meno di riprodurli nel “mondo reale”.
Materiali e metodi. Dal gennaio 1995 all’aprile 2003 sono stati trattati con PTCA 1000 pazienti con infarto miocardico acuto su 2272 (44%) con sopraslivellamento del tratto ST ricoverati presso la nostra unità di terapia intensiva. Il nostro è un centro di III livello dotato di Laboratorio di Emodinamica con un volume di procedure medio-elevato, senza cardiochirurgia. In questo lavoro descriviamo la nostra abituale pratica clinica ed interventistica, la terapia antitrombotica associata ed i risultati ottenuti.
Risultati. Su 1095 pazienti sottoposti ad angiografia d’emergenza la PTCA primaria è stata eseguita in 825 pazienti (75%), “facilitata” in 140 (13%) e “rescue” in 35 (3.2%). Dei pazienti trattati con PTCA “facilitata”, 80 sono stati pretrattati con 50 mg di attivatore tissutale del plasminogeno, 50 con abciximab e 10 con l’associazione litico a dose ridotta ed abciximab. Centosettanta pazienti (16%) provenivano da altri ospedali. Nove pazienti (0.9%) dei 1000 trattati con PTCA sono stati da noi trasferiti immediatamente dopo la procedura (“bail-out”, “failure”) per essere sottoposti in urgenza a bypass aortocoronarico. In 919 casi (92%) si è proceduto ad impianto di stent coronarico. La mediana del tempo “door-to-balloon” è stata di 58 min (25°-75° percentile 49-71). Quarantanove pazienti (4.9%) sono deceduti durante la degenza: 44 nel gruppo trattato con PTCA primaria (5.3%), 3 in quello con PTCA “facilitata” (2.1%) (p = 0.042) e 2 in quello con PTCA “rescue” (5.7%). Quindici pazienti (1.5%) hanno presentato reinfarto precoce. La mediana del tempo di dimissione è stata di 10 giorni (25°-75° percentile 7-14).
Conclusioni. Dopo 9 anni di esperienza, il nostro atteggiamento nel trattamento dell’infarto miocardico acuto prevede un ricorso sempre maggiore alla PTCA primaria, integrando tale opzione con quella farmacologica in casi selezionati.