L’incidenza dei ricoveri per scompenso degli anziani è in continuo aumento, con la maggioranza dei pazienti ricoverata presso strutture non cardiologiche. Gli anziani hanno manifestazioni cliniche più severe, eziologie multiple e hanno più spesso (30-50% dei casi) una funzione sistolica conservata. Quelli ricoverati presso strutture cardiologiche tendono ad essere più gravemente scompensati, più frequentemente ricoverati in Unità Terapia Intensiva Coronarica e condizioni di urgenza ma meno compromessi da un punto di vista generale rispetto ai pazienti ricoverati in medicina. La prognosi degli anziani è peggiore, con una mortalità ospedaliera e a distanza maggiore. Le riospedalizzazioni sono frequenti e spesso causate da fattori modificabili e quindi evitabili. Le terapie “evidencebased” e gli esami strumentali a più elevato contenuto tecnologico sono generalmente meno utilizzati e la scelta terapeutica sembra essere guidata più dalla facilità di accesso che da evidenze, linee guida e protocolli di trattamento. Il sottoutilizzo di farmaci efficaci sembra dipendere soprattutto dalla maggiore fragilità dell’anziano e dalla ridotta disponibilità di studi specifici.
In questi pazienti sono necessari ulteriori progressi per migliorare la valutazione funzionale, la gestione a lungo termine e la trasposizione delle conoscenze scientifiche nella pratica clinica.