Le troponine cardiache, marcatori altamente sensibili e specifici di danno miocardico, consentono il rilievo anche di minime lesioni miocardiche, e vengono attualmente considerate come marcatori preferenziali nella diagnosi biochimica di infarto miocardico. In letteratura sono stati segnalati casi di falsa positività delle troponine cardiache legati ad interferenze di diversa natura.
Vengono riportati 2 casi di incremento spurio di troponina I legato ad interferenze da anticorpi eterofili. Si trattava di 2 donne giunte in Dipartimento di Emergenza per dolore toracico con documentazione, nei controlli seriati, di valori patologici di troponina I, che però rimanevano costanti nel tempo. La presenza di anticorpi eterofili è stata verificata mediante specifico metodo di laboratorio (heterophilic blocking reagent, Scantibodies Laboratory, Santee, CA, USA). Gli accertamenti eseguiti (coronarografia e test da sforzo nel primo caso e scintigrafia miocardica con dipiridamolo nel secondo) escludevano la presenza di malattia coronarica.
Il cardiologo in presenza di valori di troponina cardiaca elevati e costanti nel tempo, ovvero che non mostrano la curva di incremento-decremento temporale tipica della sindrome coronarica acuta, deve considerare anche la possibilità di un problema analitico e in particolare un incremento spurio dovuto alla presenza di anticorpi eterofili.