L’attuale situazione delle informazioni inerenti alle nuove possibilità diagnostiche e terapeutiche in tutti i campi della medicina è a rischio perché minacciata da una serie di componenti divulgative che ne condizionano l’eticità. Tra i motivi possiamo indicare le modifiche dello stato sociale e dell’economia dei paesi occidentali, nonché l’evoluzione del pensiero scientifico sia in termini di ricerca che di filosofia applicata.
L’avvento dello stato assistenziale, del consumismo, gli enormi successi ottenuti in tutti i campi della medicina, la diffusione dei mezzi di comunicazione con l’inevitabile personalizzazione incontrollata, ne sono certamente concause.
Le conclusioni non possono essere ottimistiche ma proprio per questo devono imporre maggiore attenzione alla componente scientifica di chi fa medicina. La scienza applicata, l’eticità del messaggio, ma soprattutto il rapporto medico-paziente vissuto come missione, prima e di più dell’essere soltanto medici, possono costituire un filtro utile a frenare il rischio di una medicina decadente e consumistica dove il malato diviene oggetto anziché individuo.