Studi randomizzati di confronto tra angioplastica primaria e fibrinolisi hanno dimostrato la superiorità della prima nel produrre un’efficace ricanalizzazione del vaso di necrosi e di conseguenza nel ridurre la mortalità e l’incidenza di reinfarto e ischemia ricorrente. Tuttavia, l’efficacia clinica dell’angioplastica primaria è fortemente dipendente dai modelli logistici adottati. Studi di popolazione e lo studio GUSTO IIb non hanno dimostrato una significativa riduzione di mortalità con l’angioplastica primaria rispetto alla fibrinolisi nel “mondo reale”. Pertanto, un programma di angioplastica primaria dovrebbe essere considerato solo nei casi in cui possono essere attuati modelli di elevato livello organizzativo, che includono il back-up chirurgico, un centro ad alto volume di attività, ed un’efficiente rete di trasporto dei pazienti. Analisi di costo/efficacia supportano la regionalizzazione dei programmi di angioplastica primaria.