Viene descritto il caso di un paziente di 65 anni, ricoverato per infarto miocardico postero-laterale e fibrillazione atriale parossistica, trattato con terapia fibrinolitica efficace. L’ecocardiogramma eseguito all’ingresso e in sesta giornata, dimostrava ipocinesia postero-laterale e lieve riduzione della frazione di eiezione, con normali spessori parietali. Mobilizzato in quarta giornata senza problemi, il paziente viene sottoposto a test da sforzo al cicloergometro in settima giornata: poco dopo l’inizio del carico di 75 W, compare improvviso arresto cardiocircolatorio da tamponamento cardiaco ematico. Nonostante le manovre rianimatorie e drenaggio pericardico di alcuni millilitri di sangue, il paziente decede. L’autopsia dimostra un voluminoso coagulo intrapericardico e due lacerazioni, della lunghezza complessiva di 3 cm, in corrispondenza della parete laterale del ventricolo sinistro. Si sottolinea la possibilità di tale complicanza e la carenza di elementi clinico-strumentali che ne facciano prevedere l’evenienza. Per tali motivi, nella pianificazione di un test ergometrico pre-dimissione dopo un infarto miocardico, è sempre necessario operare un’attenta valutazione al fine di escludere i pazienti con eventuali controindicazioni ed informare adeguatamente i candidati al test sui potenziali rischi che, sia pur molto raramente, la metodica comporta.