La pressione arteriosa (PA) è costituita da una componente statica, rappresentata dalla PA media, e da una componente pulsatile, rappresentata dalla PA differenziale. Il presente articolo esamina le relazioni che le differenti componenti pressorie hanno con i principali indici di danno d’organo nell’ipertensione arteriosa. La massa ventricolare sinistra si correla in maniera diretta con tutte le componenti pressorie; tuttavia, la maggioranza dei dati disponibili mostra una correlazione più stretta con la componente pressoria statica (PA sistolica e media) che non con quella pulsatile (PA differenziale). Lo spessore medio-intimale delle arterie carotidi mostra invece una relazione con le componenti pressorie parzialmente differente. Infatti, sia lo spessore medio-intimale sia le placche arteriosclerotiche si associano in maniera più stretta alla PA differenziale che alle altre componenti pressorie, specie nel soggetto anziano. Dopo i 60 anni di età, infatti, vi è una relazione a “J” tra la PA diastolica e le suddette alterazioni della parete arteriosa; tale relazione appare invece di tipo lineare nei soggetti più giovani, nei quali il ruolo della PA differenziale non sembra essere preponderante. Questi dati sono in accordo con gli studi longitudinali che documentano come la PA differenziale abbia, nel soggetto anziano, un valore prognostico superiore a quello delle altre componenti pressorie.